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Sport estremi: una scarica di adrenalina senza paragoni

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Ormai al giorno d’oggi sono sempre di più le persone che si danno alla pratica di sport estremi. Perchè? Per molti non esiste attività fisica senza adrenalina. E quale migliore scarica di adrenalina se non quella che deriva dagli sport estremi?

Cosa porta a praticare sport estremi?

Le motivazioni che possono portare le persone a compiere azioni estreme possono delle più varie. In primis sicuramente vi è il desiderio di provare emozioni forti, cercando di superare costantemente i propri limiti e anche le proprie paure.

D’altro canto, questo tipo di attività è considerata eccitante anche perché va a sfidare leggi della fisica non indifferenti. Il nostro corpo viene messo in condizioni limite, portandoci a focalizzarsi sulle proprie capacità atletiche, di resistenza e di coraggio.

Da dove iniziare?

Se si vuole cominciare a praticare questa tipologia di sport, è necessaria una specifica e attenta preparazione, sia fisica sia mentale.

Per quanto riguarda la preparazione fisica, ogni sport ha i suoi requisiti e le sue regole. Anche se è evidente tenere presente che bisogna avere una buona resistenza a sopportare condizioni non ottimali.

Se andiamo ad analizzare la componente mentale, è sicuramente la preparazione più ostica. Bisogna essere coscienti e consapevoli delle nostre azioni. Soprattutto bisogna essere convinti di volerlo realmente fare.

Purtroppo ci sono persone che sottovalutano la pericolosità di questi sport e di conseguenza anche la rispettiva preparazione. Infatti sono molte le vittime che non analizzano bene rischi e pericoli prima di compiere uno sport estremi.

Solitamente, tali attività non si praticano soli, ma presso determinate strutture organizzate, con il supporto professionale adeguato e con l’attrezzatura corretta. Privarsi di questi elementi non è maggiore coraggio e nemmeno più sport perché la sicurezza non deve mai passare in secondo piano.

Cosa dicono gli studi sugli sport estremi?

Vi sono studi che hanno cercato di analizzare la propensione ad aderire agli sport estremi mediante un’analisi psico sociologica.

Ne è risultato che il fattore della personalità sia la determinante principale. Analizzando la categoria degli adolescenti, questi risultano evidentemente affascinati dall’individualità e dalla pericolosità intrinseca allo sport.

Altre ricerche hanno adottato una prospettiva psicoanalitica, dando un giudizio negativo. Infatti considerano la pratica degli sport estremi come una malsana tendenza narcisistica.

I soggetti in questione sarebbero portati a svolgere queste attività per razionalizzare comportamenti e sentimenti ritenuti inaccettabili, a sopravvalutare le proprie capacità e a negare i propri limiti così come la propria vulnerabilità.

Altri studi ancora invece si sono concentrati sulle sensazioni derivanti dalla pratica di sport estremi. Molti infatti aspirano a vivere esperienze nuove, provare emozioni forti e quel brivido che rompa la noia della routine.

Questo lato della personalità viene definito da Zuckerman sensation seeking“. Se preponderante, porta alla ricerca costante del rischio. Ci sono soggetti che si distinguono per una maggiore o minore tolleranza degli stimoli.

Non vi sono solo lati negativi, la letteratura tratta anche di aspetti positivi. A spingere questi sportivi estremi, non c’è solo rischio e adrenalina. Vi sono sport in cui sono più le privazioni e le sofferenze, dei brividi come nel caso dell’alpinismo o nelle spedizioni polari.

Quindi per concludere possiamo affermare che alcuni individui utilizzano gli sport estremi per fortificare il proprio carattere. Infatti, affrontando queste sfide estremamente difficili, saranno in grado di sopportare meglio la pressione della quotidianità.

Quali sport estremi puoi praticare in Italia

Freeride

L’attività fuoripista sulla neve fresca, sugli sci o con lo snowboard. Trovi piste freeride in molte località sciistiche italiane come Bormio, Livigno, Courmayeur e Monte Bianco.

Rafting

E’ la discesa sul gommone lungo un torrente. Tra le mete più famose abbiamo il fiume Noce in Val di Sole in Trentino Alto Adige, le cascate delle Marmore nella Valnerina in Umbria e il fiume Sesia in Valsesia in Piemonte.

Canyoning

Si scende oppure si risale il letto di un torrente, solitamente legati con una corda insieme ad altre persone. Si esplorano le diverse località camminando, arrampicandosi, calandosi con la corda e nuotando.  
Puoi effettuare questa attività nei fiumi o torrenti già citati per il rafting. A queste aggiungiamo i corsi d’acqua di Fossasecca in Abruzzo, Viellia in provincia di Pordenone nel Friuli Venezia Giulia, nei pressi del lago di Garda e in Sicilia, nelle suggestive gole dell’Alcantara.

Parapendio

In volo, lanciandosi dalle montagne o dalle colline, sfruttando le correnti ascensionali dell’aria. In parapendio si può andare accompagnati da un esperto oppure da soli. Sulle Alpi lombarde, puoi provare il parapendio dal monte Cornizzolo, a 1.060 metri di altitudine, in Veneto dal Monte Grappa, a 850 metri di altezza, in Sicilia dal Monte Venere. Se vuoi provare l’esperienza del parapendio da un’altra altezza, puoi scegliere il parapendio sul Monte Bianco: qui potrai lanciarti da Punta Helbronner (3.500 metri) o dal Pavillon (2.200 metri).

Bungee jumping

Verrai agganciato ad un elastico e imbragato per le caviglie. Il punto più alto per lanciarsi si trova in Valgadena, precisamente sul ponte di Asiago ad un’altezza di 175 metri, che lo rendono il terzo ponte più alto in Europa.
Se sei alla tua prima esperienza e vuoi cominciare con un lancio più contenuto, puoi andare all’Aqualandia di Jesolo, che ospita la prima torre d’Europa dove è possibile fare un tuffo da 60 metri di altezza.

Lancio con paracadute

Lo sport estremo per eccellenza, un salto in caduta libera dove sei agganciato a un istruttore qualificato. Viene svolto solitamente circa a 4.000 metri di altezza. Non vi sono luoghi specifici in cui praticare questo sport, lo puoi fare in tutta Italia!

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